Isola di Sal, Capo Verde. Conversazione in un bar, con la cameriera: Maria, mentre attendiamo che la macchina del caffè riprenda a funzionare.

“Dimmi, Maria, perché qui a Capoverde continuate a ripetere ‘Capoverde no stress’?”
“Perché noi non siamo stressati. Hai un lavoro. Hai un tetto sopra la testa. Di cosa ti vuoi preoccupare? Siete voi europei che vi fate un sacco di problemi per i soldi e vi stressate..”
“Quindi, Maria, tu hai un lavoro, hai una casa e non ti stressi?”
“Se non hai lavoro, non hai soldi. Ma stressarti non ti aiuta. Se hai lavoro, hai soldi per vivere. Quindi no stress”.

Inizio a bere il caffè: un’ora per spiegare che lo voglio americano (ma proprio con pochissimo caffè e tanta acqua) e per aspettare che la macchina funzioni.
Un’ora per berlo, bollente com’è, mentre ricordo le parole di un monaco in Sri Lanka che, quando mi chiedeva perché ero così triste e gli raccontavo la mia storia, mi guardava allibito e, con un sorriso quasi divertito, esclamava, con il suo italiano stentato ed uno sguardo quasi ingenuo: “Storia finita. Problema finito.” 

Semplice, no?!?

Maria mi guarda un po’ stupita, mentre aspetto che il caffè arrivi ad temperatura accettabile per me, ed io mi aiuto aggiungendovi dell’acqua fredda per velocizzare i tempi: sono l’unica italiana che beve un caffè americano diluito nell’acqua e, per di più, freddo.

Mi sorride e mi chiede: “Tu sei stressata?”.

Rido, mentre cerco di affogare nel caffè, scottandomi la lingua.
“Sì…hai molto stress.. Un po’ di surf ti farebbe bene..” 

Bar che vai. Guru che trovi. Andiamo a fare surf…

Da Capo Verde, Hakuna Matata….

UN PENSIERO, UNA STORIA ZEN E UNA LEGGENDA
PERCHE' LA PAURA CI FA PAURA?