Quando ho visto per la prima volta Padma Mayurasana, ho deciso di iniziare a praticare yoga.

Prima praticavo un po’ di yoga da autodidatta, ma dopo aver visto quella fotografia, ho subito contattato l’insegnante e, alla prima lezione, gliel’ho mostrata.

L’ho puntata con l’indice, come i bambini, dicendo: “Voglio fare questa!”.

Ovviamente, è scoppiata a ridere..

Provavo e riprovavo, senza riuscire a staccare le ginocchia da terra e, la prima volta che si sono sollevate, sono subito ricadute a grande velocità sul pavimento, lasciandomi con due lividi viola e difficoltà a camminare per una settimana (vacanza in Sardegna rovinata…)

Dopo un anno e tanti cocciutissimi tentativi (più o meno riusciti), questa fotografia: il mio primo padma mayurasana (quanto meno, il primo con un po’ di sicurezza e stabilità, da poter essere immortalato).

Ultimamente, ho un approccio molto soft allo yoga. Meno posizioni intense e più lentezza e ascolto.

Yoga non è contorsionismo o posizioni acrobatiche: yoga sei tu, con il tuo corpo e il tuo respiro.

Però, ogni tanto, mi piace tornare a Padma Mayurasana, mi fa sentire forte, mi fa ricordare che nulla è impossibile, anche quando sembra difficile (e qualcuno pensa che tu sia un po’ pazza).

A costo di arrivare in classe dicendo agli allievi: “Oggi non praticherò molto, perchè mi fanno un po’ male le ginocchia…”  

PS. Perchè padma mayurasana può cambiarti la vita?

Perchè dopo quella prima lezione, mi sono follemente innamorata dello yoga e ho deciso di iscrivermi ad un corso di formazione per diventare insegnante.

Prima, facevo l’avvocato. Il resto lo puoi immaginare…

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